Ormai manca poco all’inizio delle prove libere sul circuito belga, approfittiamo di questi istanti per saperne di più di una delle gare più famose e veloci del calendario di Formula 1!

Il Gran Premio del Belgio vede la sua prima edizione valida per il mondiale a partire dal 1950 per un totale di 63 gare svolte fino ad ora. A parte 6 sospensioni (le ultime nel 2003 e 2007), il GP è sempre stato presente nel calendario del Mondiale. La pista storica è la Spa-Francorchamps che si trova nella municipalità di Stavelot, vicino alla città di Francorchamps e, anche se più lontana, a quella di Spa. Nel ’72 a causa della pericolosità del tracciato le gare su questo circuito vengono sospese e il GP viene spostato sulle piste di Nivelle e Zolder fino all ’84. Dall’anno successivo in poi ritorna la storica pista, grazie ad alcuni cambiamenti che l’hanno resa meno veloce e più corta, migliorando però la sicurezza in gara.

A sinistra il circuito di Nivelles in cui si è corso negli anni ’72 e ’74. A destra quello di Zolder in cui si sono disputate le gare del ’73, poi dal ’75 all’ ’82 e l’ultima nel 1984.

Terminato il periodo di aggiornamento, la Spa-Francorchamps ritorna nel calendario. Oggi si presenta in una forma di gran lunga ridotta rispetto al tracciato pre-anni ’70 ma con se porta ancora il merito di essere una delle piste più veloci e mozzafiato. In totale la pista è lunga 7.004km, con un totale di 308.052km da percorrere in 44 giri.

Attuale circuito di Spa-Francorchamps. qui vengono evidenziati i tratti della chicane detta Bus Stop e quello del Raidillon-Eau Rouge.

La pista è infatti famosa per i suoi rettilinei ma anche per le sue curve che possono essere percorse ad alta velocità, mettendo a dura prova le monoposto e i piloti. La prima curva è La Source (la fonte) con la sua forma a “V” è stata causa di molti incidenti tra cui quello dello scorso anno fra Alonso e Leclerc.

Uno dei tratti più conosciuti e adrenalinici di tutto il mondiale e senza dubbio quello del Raidillon-Eau Rouge. Tre curve in rapida sequenza che vengono percorse a velocità al di sopra dei 200km/h e che quindi sottopongono l’auto e i piloti (sopratutto il loro collo) a gravi stress. A non facilitare la situazione c’è il fatto che il primo tratto è in salita, infatti “Raidillon” vuol dire “rampa”. Dopo questo tratto c’è un lungo rettilineo, il Kemmel, che viene percorso al di sopra dei 300km/h. Al termine del rettilineo c’è una rapida successione di tre curve (Les Combes) che costringono i piloti ad una brusca frenata.

La salita del Raidillon testimone di molti incidenti, come quello di Stefan Bellof. Il pilota morì durante la 1000km di Spa nel 1985( ora chiamata 6 Ore di Spa-Francorchamps ).

Successivamente agli anni ’70 la pista ha continuato a modificarsi. Nel 1994 dopo gli incidenti avvenuti al Gp di San Marino in cui persero la vita Roland Ratzenberger e Ayrton Senna, si decise di migliorare alcune entrate in curva e diverse vie di fuga. Venne inoltre inserita la chican della Bus Stop, che a sua volta venne modificata negli anni. Tutti questi cambiamenti non hanno però alterato il carattere della pista che ancora oggi è fra le più rischiose.

Proprio a causa della sua elevata velocità di percorrenza e difficoltà del tracciato, a Spa sonno avvenuti molti incidenti passati alla storia. Uno dei primi fu quello del francese Erik Comas nel 1992 durante la sessione di prove libere. Il pilota a bordo di una Ligier , arriva alla curva di Blanchimont e perde il controllo della vettura che dopo un violento urto rimane al centro della pista. Comas perde i sensi ma il piede del pilota rimane sull’acceleratore, rischiando di far surriscaldare ed esplodere il motore. Prima dell’arrivo dei soccorsi sarà Senna a scendere dalla sua vettura e ad aiutare il pilota evitando così che l’incidente si aggravasse.

L’incidente del ’92 nel momento in cui Senna aiuta il pilota francese.

L’incidente più clamoroso di Spa e della Formula 1, rimane ancora quello del 1998. Poco dopo una partenza sotto la pioggia lo scozzese Coulthard su una McLaren perde il controllo della vettura è causa l’incidente che coinvolse più vetture nella storia del mondiale, causando la sospensione della gara da parte della FIA.

>>( Guarda il video dell’incidente del 1998 )<<

La seconda partenza, ancora sul bagnato, non sarà da meno, vedendo diversi testa-coda e altri incidenti, il primo ancora poco dopo la partenza, alla curva di La Source dove Hakkinen va in testa-coda al centro della pista rischiando di causare un dejavu della partenza precedente, ma per fortuna ci saranno solo dei contatti.

Altro incidente del ’98 è quello fra Coulthard e Scumacher. Il pilota tedesco cerca di superare quello scozzese che però dopo una curva frena bruscamente, l’acqua alzata dalla McLaren blocca la visuale di Schumacher che va a contatto con Coulthard e perde la anteriore destra e si ritira dalla gara. Scumacher adirato si dirigerà verso il box McLaren e e verrà fermato dai meccanici delle due squadre e convinto a calmarsi, non prima di aver gridato a Coulthard la famosa frase “Are you trying to kill me?!” (Stai provando ad ammazzarmi?!).

Il momento dell’incidente al 17° giro e Schumacher che visibilmente adirato si dirige verso Coulthard.

In gara anche Fisichella rischia molto in un incidente ad alta velocità con Nakano, in cui perde il controllo della macchina, ma per sua fortuna ad aspettarlo davanti a lui c’è una via di fuga e non un muretto.

Il video del contatto Fisichella-Nakano

Lasciando il Gran Premio del ’98 arriviamo al 2001 quando il brasiliano Luciano Burti si schiantò a più di 300km/h contro gli pneumatici della pista. La gara venne interrotta e ci vollero 20 minuti per tirare il pilota fuori dalla monoposto, per fortuna Burti ne uscì senza conseguenze gravi!

Il violento schianto di Burti a bordo della Prost AP04

Nel 2012 sarà Romain Grosjean (all’epoca a bordo di una Lotus) a causare un’altro incidente. Poco dopo la partenza lo svizzero nel tentativo di superare Hamilton, causerà una collisione che lo porta a perdere la vettura proprio durante la curva. Qui la vettura di Hamilton alza la Lotus che finisce “letteralmente” su Perez coinvolgendo anche Alonso e Kobayashi, finendo tutti e 5 fuori pista.

>>( Vedi il video dell’ incidente del 2012 )<<

L’ultimo incidente lo abbiamo visto l’anno scorso, nel 2018, quando Alonso come Grosjean sale sulla Alfa Sauber di Leclerc che ne esce incolume, probabilmente anche grazie all’introduzione della halo proprio da quell’anno. Anche qui le ruote della McLaren passano pericolosamente vicine alla testa del pilota Monegasco.

Alonso sale sulla Alfa Sauber e una delle sue ruote passa sulla halo di Leclerc.

Molti incidenti nascono da dei tentativi di sorpasso e a Spa va ricordato quello ben riuscito di Hakkinen de 2000 arrivato dopo un lungo duello fra i due.

>>( Vedi il video della sfida di Hakkinen a Schumacher nel 2000 )<<

L’ultimo appuntamento, quello del 2019 è stato segnato da un gravissimo incidente nel corso della feature race di F2. Anthoine Hubert, al suo anno di debutto in F2, trova la morte all’uscita della Raidillon. Il pilota francese si trova coinvolto in un incidente andando ad impattare contro Ralph Boschung, che aveva rallentato di colpo per evitare la Trident di Giulio Alesi.

Anthoine rimbalza in pista e viene colpito da Juan Manuel Correa che spacca la monoposto di Hubert. Trasportato all’ospedale di Liegi Anthoine Hubert muore alle 18:35, all’età di 22 anni.

Anche Correa subirà conseguenze gravi finendo in coma. Una volta risvegliato rischia l’amputazione del piede, ma opta per la ricostruzione e ancora oggi (2020) deve riprendersi dall’incidente.

Hubert viene ricordato con affetto anche dai piloti di F1, sopratutto da Pierre Gasly e Charles Leclerc, suoi amici di vecchia data. Leclerc quello stesso week-end, vincerà il Gp del Belgio, la prima vittoria in carriera e la dedicherà proprio all’amico.

Di Francesco Gatta

Nato a Napoli nel 1993, da sempre sono un appassionato di sport. Dall'atletica, con le Olimpiadi, fino ai motori. Ho iniziato a scrivere articoli sportivi nel Luglio 2019 occupandomi di Rugby e F1. Tra le infinite passioni che ho (troppe per il tempo che ho a disposizione!) c'è anche quella per le scienze naturali che seguo sempre con interesse.

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