La travagliatissima squadra cerca degli sponsor per il campionato di Seria A
La notizia arriva dal Messaggero Abruzzo dalle parole del presidente del club, Pierfrancesco Anibaldi:
“Chiediamo un sostegno alla città altrimenti, il prossimo 10 settembre, saremo costretti a rinunciare nonostante l’iscrizione già fatta”
Per partecipare alla stagione di Serie A la squadra deve trovare circa 350 mila euro. Fondata lo scorso giugno, dalla fusione di Gran Sasso (40%) , Polisportiva L’Aquila (40%) , Vecchie Fiamme (10%) e L’Aquila Neroverde (10%) l’Unione Rugby l’Aquila al momento è iscritta alla Serie A, ma se non dovesse trovare i fondi perderebbe il diritto a partecipare al torneo cadetto e verrebbe retrocessa in Serie C.
La società ha anche pensato di cambiare statuto per consentire anche a imprenditori o investitori privati di entrare nel club, dato che fino ad ora, la sponsorizzazione della squadra era possibile solo ad affiliati FIR
Il consigliere Antonio Nardantonio ha dichiarato:
“Si dice che il rugby cittadino sia in crisi: non credo sia vero. Anzi, guardando in prospettiva, sono convinto che viviamo uno dei periodi migliori degli ultimi anni. Un anno fa, dando vita al progetto dell’Unione Rugby ci eravamo proposti di seguire la via della sostenibilità economica e della valorizzazione dei giovani rugbisti aquilani. Ebbene, i nostri ragazzi hanno giocato facendo un’ottima figura in campionato; la squadra si è salvata evitando i play off con una vittoria straordinaria sulla Capitolina, la compagine che aveva dominato la stagione: in campo, quel giorno, c’erano 5 ragazzi under 18. Dal punto di vista giovanile c’è fermento, aumentano i numeri dei praticanti e migliorano i risultati”, ha aggiunto Anibaldi. Lo ripeto: non è affatto vero che il rugby aquilano è in crisi. I problemi, piuttosto, sono di natura economica: abbiamo tentato di tenere il bilancio in equilibrio, rispetto al documento di previsione abbiamo tagliato ulteriormente i costi nel corso della stagione passata; tuttavia, non abbiamo ricevuto alcun aiuto, se non da alcuni amici – non possiamo chiamarli sponsor – e il massimo contributo incassato è stato pari a 5mila euro. Ci era stato detto che il problema stava in un progetto nuovo ma perseguito con gente ‘vecchia’: ebbene, queste persone nei mesi scorsi si sono fatte da parte ma non è cambiato assolutamente nulla. A questo punto, mi domando: siamo noi il problema? Il Consiglio d’amministrazione è disposto a farsi da parte, a cedere la società a chiunque abbia davvero a cuore le sorti del rugby e ci presenti un serio progetto sportivo”
Il consigliere inoltre aggiunge:
“La nostra preoccupazione è salvare il rugby in città, non siamo attaccati alla poltrona e non abbiamo alcun tipo di preclusione. Se si dovesse perdere il titolo di serie A, sarebbe difficile, ripartendo dalla C, tornare presto nei campionati che contano. Il titolo è l’unica cosa che abbiamo e non vorremmo si perdesse”.
Un altro problema viene dallo stadio Fattori chiuso per motivi di sicurezza e per cui, naturalmente mancano i fondi per un aggiornamento e rimarrà chiuso per buona parte della prossima stagione. La squadra ripiegherà sull’impianto di Villa Sant’Angelo.