Il centrocampista del Cagliari si racconta a tutto tondo in una lunga intervista su La Repubblica

Alla vigilia del suo primo ritorno all’Olimpico contro la Roma, Radja Nainggolan rilascia una lunga intervista a “La Repubblica” dove si racconta su tanti temi che hanno fatto parlare. “L’anno scorso non ci ho giocato con l’Inter, non so bene cosa aspettarmi allo stadio. Spero non mi fischinodice il belga sul suo ritorno.

Nainggolan poi parla della moglie e della battaglia contro la malattia che sta combattendo e la forza della donna nel diffondere un messaggio positivo. Poi parla di Cagliari e del Cagliari Calcio: “Qui sono diventato uomo, e giocatore di calcio. È come tornare a casa. Cagliari è piccola, passeggio in centro, mangio una cosa fuori, vado dove mi porta il giorno“.

È un club che vuole diventare più grande a livello internazionale, prima ci lavoravano poche persone, ora il Cagliari dà lavoro a tanta gente: vogliono migliorarsi, c’è lo stadio, un settore giovanile forte. Il figlio di Daniele Conti? Bruno è uno di casa, la sua famiglia abita sopra di me, in centro, ci vediamo molto spesso. Brunetto potrà fare bene, gli manca un po’ la grinta del papà. Ma ci si può lavorare”

Nainggolan su Cagliari

Radja poi passa alla sua esperienza alla Roma e alla sua voglia di voler diventare una bandiera, la sua sofferenza per la cessione ma non esclude un ritorno. “Difficile dopo Totti e De Rossi. Ma se mi chiedete se avevo pensato di chiudere la carriera a Roma dico tranquillamente di sì. Lì ero felice, davo l’anima, avevo tutto quello che volevo. È stata una grande delusione andar via. Ma nella vita a volte le strade si riuniscono“-queste le parole del belga.

“Secondo me fa un po’ più fatica oggi perché ha pochi giocatori di personalità. Ci vogliono le “palle” per giocare a Roma: lì è tutto bello, ma quando le cose vanno male e ti fischiano devi aver carattere. Tanti giocatori forti lì hanno steccato”

Nainggolan sulla Roma di oggi

Dopodiché Nainggolan passa all’Inter e alla sua delusione per non essere stato considerato da Conte. “La società su di me aveva preso una decisione. Lui alla società aveva chiesto dei giocatori. E se vuoi ottenere qualcosa devi anche dare. È strano trattare due anni fa un giocatore dicendo che non ne puoi fare a meno e due anni dopo non calcolarlo più: non mi pare logico” dice un Ninja amareggiato.

“L’Inter l’ho portata in Champions col gol decisivo, ma il merito è di tutti. Sono contento che siano veramente forti quest’anno, auguro loro il meglio. Mi dispiacerebbe se vincessero lo scudetto? No, dispiacere no. Ma un po’ “rosicherei”: secondo me in quella squadra ci potevo stare”

Nainggolan sull’Inter

Infine Nainggolan chiude dicendo che Lukaku aveva voglia di giocare con lui a Milano ma le cose sono andate purtroppo diversamente. Chiosa finale sulla gara che avrebbe voluto rigiocare e il Ninja non ha dubbi: Roma-Liverpool, levandosi anche qualche sassolino per quel rigore non dato ai giallorossi.

Di Giuseppe Capizzi

Sono un 30enne napoletano con la passione per lo sport. Seguo tutte le principali competizioni sportive ma in particolare sono malato di calcio e NBA. Amo viaggiare e credo che l'esperienza formativa più grande sia stata visitare New York.

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