Sergio Parisse

Il capitano Azzurro rilascia una dichiarazione e attacca gli organizzatori del torneo.

Il match Italia-Nuova Zelanda è stato annullato a seguito dell’arrivo di un tifone. gli organizzatori del torneo hanno ritenuto necessario per la sicurezza cancellare questo match che non sarà giocato e le due squadre riceveranno 2 punti l’una a tavolino. Lo stesso vale per Inghilterra-Francia.

Il capitano Azzurro, Sergio Parisse, non ha gradito la decisione, trovandola poco giusta nei confronti dell’Italia e poco in linea con lo spirito sportivo che sopratutto contraddistingue il rugby:

“Inaccettabile! Se gli All Blacks avessero avuto bisogno di giocare per fare 5 punti, sono sicuro che si sarebbe stata trovata una soluzione. Invece a rimetterci è solo l’Italia. Ma gli organizzatori si sono detti: ‘Cosa importa degli azzurri? Tanto, avrebbero perso lo stesso’. Complimenti. Dimenticano che il rugby e lo sport vivono di rispetto, di passione: noi avevamo il diritto di giocare questa partita, a prescindere dal fatto che il risultato fosse scontato. Non si possono prendere delle decisioni del genere. Non è giusto”.

Parisse, Ghiraldini e Zanni avrebbero dovuto giocare la loro ultima partita proprio contro la Nuova Zelanda:

“A questo punto, posso anticiparlo: non sarà un tifone che metterà fine alla mia storia in azzurro. Penso anche a Ghiraldini, ai sacrifici che ha fatto per essere presente qui in Giappone: sabato avrebbe giocato, e come lui Zanni. Però non voglio farne una questione personale. Nel rugby non parla mai il singolo, ma la squadra: abbiamo fatto sacrifici per 4 mesi per avere l’opportunità di affrontare i migliori del mondo, e adesso ci dicono che non sarà più possibile. Noi volevamo giocarcela sino in fondo, questa qualificazione”.

“Non serve più, essere diplomatici. Gli organizzatori sapevano benissimo che c’era il pericolo dei tifoni, in questa stagione. E in particolare in questo fine-settimana. Dovevano avere un piano B. Noi eravamo disposti a giocare in tutte le condizioni: a porte chiuse, il venerdì sera o la domenica pomeriggio. Anche in un cortile. Giocare. Non chiedevamo altro. Invece”.

Connor O'Shea

A commentare la situazione è stato anche il CT Conor O’Shea:

“Sono molto deluso: per i ragazzi, lo staff, i tifosi. Abbiamo lavorato tanto, non meritavamo un trattamento del genere. E’ una giornata molto difficile, sarà dura venire fuori. Due buone partite all’inizio, poi col Sudafrica siamo un po’ mancati mentalmente: dovevamo metterli sotto pressione, non siamo stati presenti in alcuni momenti fondamentali. Con gli All Blacks avevamo un piano preciso: è un peccato non sapere come sarebbe andata a finire.
I quattro mesi di preparazione sono stati bellissimi. Con la Namibia sono scesi in campo 17 esordienti ai mondiali su 23 giocatori. Rispetto a qualche anno fa il livello del rugby italiano è cresciuto molto. Non siamo ancora ai massimi livelli, ma abbiamo preso la strada giusta. .

Infine O’Shea risponde sulla sua permanenza come allenatore della nazionale italiana:

“Sicuramente sino al Sei Nazioni, se vogliono. Poi, dovremo discuterne”.

Di Francesco Gatta

Nato a Napoli nel 1993, da sempre sono un appassionato di sport. Dall'atletica, con le Olimpiadi, fino ai motori. Ho iniziato a scrivere articoli sportivi nel Luglio 2019 occupandomi di Rugby e F1. Tra le infinite passioni che ho (troppe per il tempo che ho a disposizione!) c'è anche quella per le scienze naturali che seguo sempre con interesse.

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