Conclusa la prima conferenza di Andrea Pirlo come allenatore della Juventus. Dal piano tattico alle scelte di mercato, ecco le sue dichiarazioni

Si è appena conclusa la prima conferenza stampa di Andrea Pirlo come allenatore della Juventus. L’ex centrocampista ha parlato dei retroscena della sua decisione di accettare la prima squadra, del suo nuovo ruolo di allenatore, dei dettami che chiederà alla squadra. Pirlo ha parlato poi di alcuni calciatori come Arthur, Cristiano Ronaldo, Dybala e Higuain. Il tecnico ha poi spiegato anche il perché della scelta di Igor Tudor come suo vice.

Pirlo parte subito con le sue richieste di gioco: “Cosa porto? Riportare entusiasmo, che magari è mancato nell’ultimo periodo. Modo di giocare? Propositivo, con grande padronanza del gioco come ho detto ieri ai ragazzi, velocemente. Due cose voglio dire loro: sempre avere il pallone, e se si perde, da recuperare velocemente. Sono le cose a cui credo: le prime cose che devono entrare a livello mentale alla squadra. Nuovo Pirlo? Siamo pieni di giocatori bravi, non con le mie caratteristiche però. Dobbiamo sfruttare le loro qualità“.

Il tecnico bianconero parla poi del nuovo acquisto Arthur:  “È un bravo giocatore: lo abbiamo visto e ammirato negli ultimi anni. È un centrocampista di costruzione: può giocare ovunque a centrocampo. Tornerà sicuramente molto utile“.

Interessante il discorso sulla tattica nella testa del Pirlo allenatore: “Non ho neanche avuto il tempo di pensare a tutto quanto è successo. Quando mi hanno chiesto se mi sentivo pronto per la prima squadra, mi sono buttato a capofitto. Ho pensato e sono convinto convinto di essere al posto giusto e al momento giusto. Non ho dubbi. Modello tattico? Non è fisso: magari difendere a 4 e impostare a 3, mi piace un calcio di movimento, fluido. Ci deve essere gioia nel riconquistare il pallone, come quando lo hai in possesso. Deve venire naturale in ogni partita. I giocatori questo lo sanno e hanno le caratteristiche per farlo: il modello di gioco può variare di partita in partita“.

Si passa poi al discorso che tiene banco a Torino da due anni: la coesione tra Ronaldo e Dybala. Pirlo non ha dubbi: “Con Ronaldo ci siamo sentiti qualche giorno fa prima di iniziare. Per salutarci e darci orario degli allenamenti. Poi abbiamo parlato un po’ di tutto, come con gli altri, ieri in campo: di presente e passato. Come persone normali. Poi di tattica parleremo. Dybala? Mai stato sul mercato, è parte del progettoModo migliore per farli convivere? Non ho ancora tutti i ragazzi a disposizione. Ora lavoriamo a gruppetti. Quando avremo tempo, ci metteremo in campo e prepareremo qualcosa: ho sempre detto che i giocatori di qualità possono giocare ovunque, basta avere sempre sacrificio e abnegazione. Quelle sono le cose fondamentali“.

Entusiasmo? “Va portato giorno per giorno. Bisogna lavorare, parlare con i giocatori, far loro capire certe situazioni e dinamiche di gioco. Renderli partecipi negli allenamenti. E far entrare in testa il nostro nuovo modo di giocare. L’unica arma che abbiamo ora è di parlare, fare capire cosa vogliamo adesso. Lavoro sul campo sì, ma anche rapporti umani. E condividere aspetti tattici e psicologici. Obiettivi? Vincere. Non è facile, ma siamo qui per quello“.

Si parla di mercato e mostra subito la personalità:  “Io sono allenatore, è normale che voglia certi tipi di giocatori. Sto parlando con la società, ci sono obiettivi che non posso dire. Sono allenatore, è normale che abbia delle idee. Molto da cambiare? Mah, vedremo. Gonzalo? Abbiamo parlato, è una persona che ammiro tantissimo. Ha fatto un ciclo importante qui, ma abbiamo deciso che le strade si devono separare. È stato messo da parte in maniera molto serena. Khedira? Ora è infortunato, vediamo il da farsi quando torna.

Infine il neo tecnico spiega la scelta del suo vice Tudor: “Igor mio vice? Mia scelta. Mi serviva un assistente con esperienza, che avesse già allenato in prima da qualche parte. E che fosse stato un ex calciatore e difensore, per vedere la fase difensiva. E che avesse un certo tipo di personalità all’interno dello spogliatoio e del campo. In più è pure ex Juve, quindi era la persona perfetta per entrare nel mio staff“.

Di Giuseppe Capizzi

Sono un 30enne napoletano con la passione per lo sport. Seguo tutte le principali competizioni sportive ma in particolare sono malato di calcio e NBA. Amo viaggiare e credo che l'esperienza formativa più grande sia stata visitare New York.

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