Hayward è sempre più vicino al ritiro. L’estremo Azzurro in una intervista parla delle ragioni del suo ritiro a Perth e degli obbiettivi conseguiti con il Benetton Rugby

Jayden Hayward darà il suo addio al Benetton Rugby a fine stagione, probabilmente per ritirarsi dal Rugby andando a vivere a Perth, in Australia.

Hayward è nato in Nuova Zelanda (Hawera, 11 febbraio 1987) dove a giocato dal 2008 al 2012 per Taranaki, Highlanders e Hurricanes, ma prima di arrivare al Benetton nel 2014, ha giocato una stagione con i Western Force, team australiano con base proprio a Perth.

L’estremo dei bianco-verdi chiuderà la sua carriera con il Benetton con più di 100 presenze e 300 punti segnati. Attualmente il Benetton occupa la prima posizione nella Rainbow Cup e, dopo l’annuncio della finale a Treviso, c’è inoltre la possibilità per lui di chiudere con una finale fra le mura di casa.

“Sì, non potevo chiedere di meglio di una finale per poter giocare la mia ultima partita con il club. Sarebbe un buon modo per finire la mia carriera qui e sarebbe appropriato, ma aspetteremo e vedremo”

“Dobbiamo fare una partita alla volta, quindi per ora siamo concentrati a dare il massimo nel match contro il Connacht. È una partita in casa e una grande opportunità per no”.

Ma prima di questi tre successi consecutivi in Rainbow Cup, le cose non andavano bene per il Benetton. La stagione di Pro14, conclusasi qualche settimana prima, è stata un vero disastro. Il Treviso ha chiuso con zero vittorie, ultimo in classifica e con solo una manciata di punti (7) raccolti dai bonus difensivi.

“È stato un grande sollievo quando la stagione è finita. L’abbiamo buttata nella spazzatura e siamo andati avanti. Con questa nuova competizione è stata una nuova opportunità e un enorme sollievo tornare al punto di partenza con tutte le squadre a zero punti. Per noi è stata come una seconda possibilità”.

Il motivo principale che ha spinto Hayward a trasferirsi a Perth è suo figlio Noah, a cui nel 2019 è stato diagnosticato l’autismo e un disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).

“Uno dei fattori principali che mi hanno spinto a tornare a casa è dovuto a mio figlio. Come famiglia abbiamo pensato che fosse la decisione migliore tornare in Australia per il suo benessere. Ama la routine e in Australia posso stare con lui tutti i giorni e metterlo a letto alla stessa ora ogni notte ed essere lì per lui. Il tempo è molto più bello tutto l’anno e lui ama la natura e stare all’aria aperta, quindi pensiamo che lo aiuterà a lungo termine.”

Ma l’attività di Hayward in Italia non si è fermata al club del Benetton, e dopo tre anni con il Benetton è diventato eleggibile per la Nazionale Italiana con cui ha giocato 27 partite.

“Sicuramente il momento clou della mia carriera è stato giocare ai Mondiali. È stata dura essere lontano da mio figlio e da mia moglie, ha dovuto affrontare da sola la situazione, senza che io fossi lì, è stata dura.

“Ricordo di averle detto che volevo tornare a casa e lei mi ha detto di restare e combattere perché era un momento importante della mia carriera. Ha detto di restare lì e giocare per nostro figlio “.

Hayward non ha annunciato l’ingaggio con nessun club. Potrebbe condurre una vita normale lavorando come elettricista, un mestiere che ha imparato prima di diventare professionista.

“Giocare a rugby internazionale è stato un grande onore e sono stato molto fortunato. Sì, non è per il paese da cui provengo, ma l’Italia avrà sempre un posto speciale nel mio cuore e ho adorato ogni momento in cui ho indossato la maglia italiana”.

“Sono molto contento di tutto quello che ho ottenuto qui e ho dei ricordi che porterò nella tomba. Mio figlio è nato qui, quindi Treviso avrà sempre un posto speciale per noi. È stato bello, con il Benetton abbiamo partecipato ai playoff PRO14 per la prima volta (nel 2019) e per la prima volta il Benetton è arrivato ai quarti di finale della Challenge Cup, quindi sono felice di quello che ho ottenuto e di quello che ha ottenuto anche la squadra.”

Di Francesco Gatta

Nato a Napoli nel 1993, da sempre sono un appassionato di sport. Dall'atletica, con le Olimpiadi, fino ai motori. Ho iniziato a scrivere articoli sportivi nel Luglio 2019 occupandomi di Rugby e F1. Tra le infinite passioni che ho (troppe per il tempo che ho a disposizione!) c'è anche quella per le scienze naturali che seguo sempre con interesse.

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