Prima della NBA, li dove nascono i campioni e i miti che poi calcheranno i parquet più importanti degli States, la follia di marzo, la March Madness

Oggi vogliamo spiegarvi uno degli avvenimenti di basket più interessanti degli States. Rispetto alla NBA di cui parliamo di solito, stavolta vogliamo andare a ritroso nella carriera di un atleta allo step precedente dell’ingresso nella Lega. Il college è lì dove sono nati i miti, dove le future star hanno iniziato a mostrare il talento ma anche dove pullulano gli underdogs, gli eroi di una notte e le storie più incredibili. Un torneo talmente pazzo da coinvolgere tutti gli States più di qualunque cosa per un mese, una vera e propria follia. Il torneo finale NCAA, il termine della stagione di basket collegiale, la March Madness.

In cosa consiste la March Madness?

Un classico bracket della March Madness

La stagione di basket collegiale degli USA trova il suo culmine nel torneo finale che elegge la squadra dell’anno. La NCAA, l’associazione che gestisce a livello collegiale tutti gli sport, divide i college in tre categorie: Division I, II e III. Solo nella Division I sono presenti 363 college che si affrontano in 32 Conference. Ogni Conference non è gestita dalla NCAA ma sono leghe indipendenti che hanno un numero di squadre variabile fra 8 e 16 che si affrontano in regular season. La più famosa è la Big Ten Conference con all’interno le nite università di Indiana, Michigan State e Purdue.

Dal 1939 è stato istituito il NCAA Division I Men’s Basketball che consiste in un torneo ad eliminazione diretta, a mo di tabellone tennistico, che prevede l’assegnazione del titolo di campione NCAA. Attualmente il torneo finale vede 68 squadre fra cui le 32 vincitrici delle Conference. Le restanti 36 sono scelte da una commissione nel cosiddetto “Selection Sunday” e nella quale sono assegnate anche le teste di serie.

Le squadre sono divise in 4 Regional ovvero mini tabelloni per regione geografica: East, West, Midwest e South. Il torneo si disputa solitamente fra marzo ed aprile e ha ricevuto la nomea di March Madness letteralmente “Follia di Marzo”. Questo per il clamoroso numero di gare emozionanti ed imprevedibili ma soprattutto perché coinvolge migliaia di cittadini americani per tre weekend, appassionati di basket e non solo. Il rito del prevedere il bracket (il tabellone) è un qualcosa che ha spopolato nel mondo negli ultimi anni. Il rito coinvolge anche il Presidente degli Stati Uniti provare a scommettere su quale università si aggiudicherà il campionato.

Dopo un turno preliminare dove escono le ultime 4 che passeranno al tabellone principale, nel primo weekend sono giocati i primi due round. Le 16 squadre rimaste sono rinominate “Sweet Sixteen”, i quarti sono sono conosciuti come “Elite Eight” mentre le ultime 4 sono le solite Final Four. Il torneo viene giocato in una città ospitante a scelta (quest’anno è Houston) e ha regole un po’ diverse rispetto alla NBA. Ci sono infatti due tempi da 20 minuti e ha uno shot clock che passa da 24 a 35 secondi.

Statistiche e campioni di NCAA

L’università che ha trionfato il numero maggiore di volte è UCLA, University of California, con i Bruins che hanno vinto per 11 volte il campionato. Dieci di queste però sono fra il 1964 e il 1975 con giocatori del calibro di Kareem Abdul-Jabbar, Bill Walton, Marques Johnson e guidati dalla leggenda John Wooden in panchina. Tuttavia UCLA non trionfa dal 1995 e ha visto avvicinarsi nell’albo d’oro i Kentucky Wildcats ora a quota 8.

In terza piazza ecco i North Carolina Tar Heels del mito Michael Jordan e dietro gli arcirivali dei Duke Blue Devils guidati dal 1980 fino alla stagione scorsa da Mike Krzyzewski. Il campione in carica è University of Kansas con i Jayhawks che hanno vinto il loro quarto titolo contro i Tar Heels dopo quello del 1952, 1988 e 2008. Nel 2021 invece era toccato alla Baylor University con i Bears che erano diventati la 37esima università ad assicurarsi un titolo NCAA.

I Villanova Wildcats del 1985 sono la squadra ad aver vinto il torneo con la posizione più bassa nel tabellone, ottavo seed. Solo due volte invece una seed numero 16 ha battuto una numero 1: nel 2018 UMBC (University of Maryland) ha piegato Virginia. In questa stagione invece Fairleigh Dickinson è la seconda numero 16 a superare il primo turno piegando a sorpresa la numero 1 Purdue, 3 nel ranking totale. Nella scorsa March Madness invece avevamo ammirato la clamorosa run dei Saint Peter’s Peacocks fino all’Elite Eight, i quarti di finale, da seed numero 15.

Proprio in queste occasioni sono nate delle espressioni che hanno assunto un valore nel lessico sportivo d’oltreoceano come Cinderella, ovvero Cenerentola, per gli sfavoriti che raggiungono risultati clamorosi. Per 7 volte una squadra ha vinto il torneo più regular season da imbattuta, l’ultima volta è toccato agli Indiana Hoosiers nel 1976. Noi non vediamo l’ora di vedere come andrà a finire questa March Madness 2023 e se ci regalerà qualche altra magica e pazza storia.

Di Giuseppe Capizzi

Sono un 30enne napoletano con la passione per lo sport. Seguo tutte le principali competizioni sportive ma in particolare sono malato di calcio e NBA. Amo viaggiare e credo che l'esperienza formativa più grande sia stata visitare New York.

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