La pagina più buia nella storia del Wrestling, un caso di cronaca nera che ha sconvolto milioni di appassionati: ecco il caso Chris Benoit e come poteva essere evitato

Un dibattito ed una ferita ancora aperta

Questa settimana abbiamo vissuto il diciassettesimo anniversario della tragedia di Chris Benoit: il 24 giugno 2007, il wrestler canadese ha posto fine alla sua vita dopo aver massacrato la moglie Nancy ed il figlioletto Daniel. Si tratta di un caso di cronaca nera che ha sconvolto l’opinione pubblica e che ancora oggi è oggetto di forti discussioni.

Questo perché l’autopsia al cervello del due volte campione del mondo ha evidenziato la pietosa condizione in cui riversava Benoit, al pari di un malato di Alzheimer. Questo era dovuto agli innumerevoli traumi cranici subiti in carriera, unito all’abuso di sostanze come steroidi ed antidolorifici. Tali fattori andavano ad aggravare uno stato psicofisico già turbato e compromesso dalla prematura e tragica scomparsa di Eddie Guerrero, amico fraterno di Chris Benoit. Il tutto avrebbe portato il Canadian Crippler ad uno stato di paranoia e poca lucidità e si suppone che queste possano essere state le cause del suo ignobile gesto. Da menzionare anche la totale mancanza di assistenza, da parte non solo degli addetti ai lavori della WWE ma anche dai colleghi del canadese, riservata nei confronti di Benoit, il quale mostrava chiari segni di squilibrio molto tempo prima di quel maledetto 24 giugno 2007. Probabilmente con una maggiore attenzione, la tragedia si sarebbe potuta evitare.

Il video dedicato al caso Benoit

Per questo motivo, nel corso dell’ultimo episodio del Big Red Machine su Open Wrestling TV, ho deciso di ritornare sulla questione per esprimere le mie considerazioni in merito, benché si tratti di una questione molto spinosa e difficile da trattare. Un aspetto che spesso non viene preso in considerazione, che meriterebbe più luce, è quello della corresponsabilità da parte della WWE, e del mondo del Wrestling, in generale per la tragedia avvenuta 17 anni fa.

All’epoca vi era, infatti, molta noncuranza in materia di traumi cranici e colpi subiti alla testa ed anche per quanto riguarda l’abuso di determinate sostanze, come antidolorifici e steroidi. Non è un caso che dopo la morte di Chris Benoit, la WWE si sia ripulita introducendo il Wellness Program, ovvero un protocollo che presenta una lista di sostanze proibite ed un piano specifico per trattare nel migliore dei modi i casi di ‘concussion’, ovvero i traumi cranici. Furono banditi anche i colpi non protetti alla testa, come le violente sediate che spesso e volentieri venivano eseguiti senza badare alla salute degli atleti coinvolti. A seguire il video approfondimento dedicato al caso Chris Benoit e perché questa tragedia poteva essere evitata:

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