Il 4 maggio 1949, la tragica scomparsa del Grande Torino: la storia delle leggendaria squadra granata

4 maggio 1949 alle ore 17.03 di quel triste giorno l’aereo proveniente da Lisbona, che riportava in Italia il Torino reduce da un’amichevole contro il Benfica, sbagliò la dinamica dell’atterraggio e si schiantò contro la Basilica di Superga.

Con quella tragedia finiva l’epoca del Grande Torino, squadra leggendaria che costituiva per dieci/undicesimi la Nazionale italiana e che negli anni ’40 aveva vinto 5 scudetti consecutivi e tanti record come quello di 88 successi casalinghi allo stadio Filadelfia. Capitano della squadra era Valentino Mazzola che guidava questo gruppo: Bongiorni, Castigliano, Fadini, Gabetto, i fratelli Ballarin, Grava, Grezar, Loik, Maroso, Martelli, Menti, Operto, Ossola, Rigamonti Schubert.

Nell’incidente morirono, fra calciatori, accompagnatori, dirigenti, giornalisti ed equipaggio, 31 persone. Nel giorno dei funerali scesero in piazza a Torino quasi un milione di persone per celebrare quella leggendaria squadra. Il famoso e noto giornalista dell’epoca, Indro Montanelli, scrisse di loro. “Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi essi crede e così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto è soltanto in trasferta”.

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