L’ex tecnico della Juventus attacca il calcio italiano nelle sue concezioni. Allegri parla dei suoi metodi di allenamento e degli schemi

Torna a parlare Max Allegri ma questa volta lo fa a ESPN in un’intervista a puntate sulla sua filosofia e il suo modo di intendere il calcio. L’ex tecnico della Juventus attacca pesantemente il calcio italiano e tutti i fautori del bel gioco: Tattica, schemi, in Italia sono tutte puttanate. Per vedere se un giocatore è in forma bisogna guardargli le gambe alla mattina in allenamento, come i cavalli. Poi dopo puoi studiare i dati per avere conferme o meno”.

Allegri poi parla della sua filosofia di allenamento e l’avversione verso i freddi numeri statistici: “Se vedo un giocatore che corre poco, per esempio 3km, con un’intensità cardiaca molto alta vuol dire che il calciatore sta male. Se non guardo il giocatore e come si muove, ma guardo solo il dato da un pc, penso che abbia fatto un grande allenamento perché l’intensità cardiaca è alta. Ai miei assistenti dico sempre di guardare come muovono le gambe, non il computer. Io manco ce l’ho a casa”.

Sulla questione per cui gli allenatori dalla tribuna riescano a vedere meglio il gioco, Allegri non ha dubbi: “Chi dice che gli allenatori debbano guardare le partite dalla tribuna dice un’enorme cavolata. Devi respirare la partita da bordocampo, solo così capisci quand’è il momento di cambiare un calciatore. Come puoi farlo da lontano? Stanno cercando di rendere il calcio una scienza esatta, ma allora se il caso è questo, gli allenatori vadano pure al cinema”.

Infine il livornese torna sulla questione tecnica contro tattica: “Quando il pallone finisce tra i piedi dei Ronaldo, Dybala, Ronaldinho, Seedorf, Pirlo… Io devo mettere gli altri calciatori in una posizione per farglielo arrivare, poi sono i singoli a decidere. In Italia si parla di tattiche, schemi, tutte puttanate… Il calcio è arte e gli artisti sono i calciatori di classe mondiale. Non devi insegnar loro tutto, devi solo ammirarli e metterli in condizione di far bene”. 

Di Giuseppe Capizzi

Sono un 30enne napoletano con la passione per lo sport. Seguo tutte le principali competizioni sportive ma in particolare sono malato di calcio e NBA. Amo viaggiare e credo che l'esperienza formativa più grande sia stata visitare New York.

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