L’uscita di scena della Honda costringerà Renault a fornire morori a Red Bull e Alpha Tauri.

Il motorista con meno clienti è quello costretto a fornire motori in caso di necessità, questo dicono le regole e attualmente la Renault ha un solo cliente (McLaren) che perderà nel 2021 in favore di Mercedes.

Quindi nel caso la Red Bull non riesca ad ottenere un accordo con un altro fornitore, le regole costringeranno le due case ad un matrimonio forzato che è probabilmente non ben visto da entrambe le parti.

Il binomio RedBull-Renault ha avuto i suoi momenti di gloria nei 9 anni passati insieme (2007-2015), caratterizzati dai 4 titoli vinti da Vettel, ma ha avuto anche numerose divergenze che hanno portato al divorzio definitivo nel 2018. Il Team Principal Abiteboul dichiara che la Renault è disposto a fornire (di malavoglia) motori alla scuderia austriaca solo perché costretta.

CYRIL ABREBOUL

Conosciamo le regole e le rispetteremo. Credo che si arriverà a discutere di questo solo se la Red Bull non riuscirà a trovare una soluzione, cosa che spero davvero non accada. Quando si partecipa a uno sport è necessario accettare gli obblighi che vi sono associati. Per quanto ci riguarda, fa parte del regolamento sportivo e noi ci atteniamo a questo obbligo”

Ma Abiteboul sfrutta l’addio di Honda per lanciare un appello o forse suonare un campanello d’allarme per chiedere di aggiornare le regole sui motori prima del 2026…

Non siamo soddisfatti di questa decisione della Honda, perché non è uno sviluppo positivo per la Formula 1.Non è un bene che siano rimasti solo tre fornitori. Dobbiamo reagire, la situazione dei motori è diventata insostenibile. Parlo non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche da quello economico.

La Honda ha dichiarato di aver lasciato la Formula 1 per una decisione basata sui piani volti a perseguire la sostenibilità che non trovano riscontro nella Formula 1 e nelle sue credenziali di efficienza.

Il problema è il marketing, non basta fare una cosa, dobbiamo far sapere al mondo cosa stiamo facendo, non semplicemente farlo e lamentarcene. Non c’è niente che si avvicini a questo livello di efficienza, ma non siamo riusciti a mandare i messaggi giusti con queste power unit strabilianti.

“Spesso quando i piloti parlano dei motori, è per lamentarsi, ed è molto spiacevole che abbiamo pochissime opportunità di parlare di quanto siano fantastici questi motori.

La Formula 1 costa molto e anche se spendi non è detto che i risultati arrivino. Noi ne siamo la dimostrazione, anche se ora le cose vanno meglio. Mi aspetto che questa situazione generi qualche riflessione in più sulla programmazione delle power unit di nuova generazione. Qualcosa è stato fatto, ma non basta. Dobbiamo insistere su questo se non vogliamo che la F1 si faccia male.”

“E’ una dimostrazione del fatto che quando la percezione è sbagliata dall’inizio, è molto difficile cambiarla, e credo che dobbiamo riflettere molto bene su ciò che abbiamo sbagliato e su come possiamo cambiarla. Dobbiamo far capire al mondo intero di cosa si tratti, e far capire i vantaggi che potrebbero avere a livello di impatto sulla tecnologia più tradizionale”.

Di Francesco Gatta

Nato a Napoli nel 1993, da sempre sono un appassionato di sport. Dall'atletica, con le Olimpiadi, fino ai motori. Ho iniziato a scrivere articoli sportivi nel Luglio 2019 occupandomi di Rugby e F1. Tra le infinite passioni che ho (troppe per il tempo che ho a disposizione!) c'è anche quella per le scienze naturali che seguo sempre con interesse.

Caricamento...