E’ stata presentata ieri a Reggio Emilia la Ferrari che vedremo in pista nel Campionato 2020. Si basa sul vecchio modello, ma presenta importanti innovazioni.

11 Febbraio 2020, al  Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia è stata finalmente svelata la nuova Ferrari, a partire dal suo nome: SF1000, in riferimento ai 1000 GP che quest’anno la Scuderia (per prima) raggiungerà.

Le novità di questa vettura si basano molto sul lavoro svolto su quella dello scorso anno. Ovviamente perché questa ne è una erede diretta, ma anche perché regolamenti e gomme sono rimasti invariati rispetto al 2019. Eppure i cambiamenti ci sono e sono determinanti.

Parte Anteriore

Ferrari-SF-1000-Ala-anteriore-1

Partiamo dal dettaglio che forse è meno cambiato, quello dell’ala anteriore. Messe a confronto le due ali sembrano le stesse, eppure tutta la sezione del muso è più avanzata rispetto alla precedente.

E’ possibile comunque che l’ala venga pesantemente rimaneggiata nel corso della stagione essendo una delle parti più soggette a cambiamenti, così come accadde nel 2019 quando proprio l’ala presentata oggi, nacque da quella montata al GP in Francia. Lo sbalzo delle strutture dell’ala dovrebbe comunque portare un maggiore carico aerodinamico (la chiave di queste nuove evoluzioni)

I Turning Vanes, le palette sotto l’attacco del muso, sono 7 e queste permetteranno di gestire meglio i flussi diretti verso il fondo e che anche qui influiranno sul carico.

Ultimo dettaglio della parte anteriore sono le sospensioni. Punto centrale è l’introduzione del terzo elemento idraulico (non più meccanico). Sono stati inoltre cambiati e ingranditi gli attacchi con la presa d’aria dei freni, sempre in ottica di una maggiore aerodinamica garantendo allo stesso tempo un corretto raffreddamento di dischi e pinze.

Parte Centrale

I turning vanes del muso dirigono i flussi verso altre 3 palette molto rialzate che è possibile vedere nella foto sotto molto vicine alla scocca, assenti nella vettura del 2019.

Ferrari SF-1000 Laterale

Questi elementi si vanno ad accordare con i due “boomerang” già visti della scorso anno per formare dei bargebord che sembrano più complessi di quelli del 2019.

Specchietti ed elementi connessi sono stati modificati e sembrano nel complesso seguire uno schema di maggiore affinamento della vettura. Stesso vale per le bocche dei radiatori, più strette di quelle precedenti.

Nella parte alta, sotto la “T” nera dell’Airbox è possibile vedere due alette rosse, anche questo è un nuovo elemento aerodinamico assente nel 2019. Il sistema di raffreddamento nel suo complesso è stato poi compattato.

Posteriore

Il vero lavoro di compattamento è stato fatto però sul retro della vettura. La carrozzeria è più stretta di quella del 2019 . Il corpo della SF-1000 è rastremato e aiuta ad aumentare il carico aerodinamico facendo giungere aria più pulita sull’ala.

Ciò è stato possibile grazie al lavoro svolto sulla scatola del cambio più piccola e leggera a parità di resistenza (al riguardo leggi anche: cosa sappiamo sulla monoposto del 2020 )

Per quanto riguarda le sospensioni anche qui è stato inserito un sistema idraulico e il bracket del triangolo superiore è sollevato. Viene mantenuto il sistema push rod che garantisce una elevata tenuta sulla pista. Anche qui il triangolo rialzato si attacca direttamente al mozzo e manca il pivot che si vede in altre Scuderie.

Appare poi sul fondo, poco prima delle gomme una bocca che gestirà i flussi d’aria sul retro volti presumibilmente a gestire il carico ed il raffreddamento della zona posteriore.

Anche nel posteriore l‘ala rimane poco variata. Due elementi orizzontali con doppio pilone di supporto e 7 frange laterali. Come l’anteriore, tutti questi elementi sono facilmente modificabili in corso d’opera, anche in vista dei primi test pre-campionato a Barcellona (19-21 febbraio e 26-28 febbraio) .

Di Francesco Gatta

Nato a Napoli nel 1993, da sempre sono un appassionato di sport. Dall'atletica, con le Olimpiadi, fino ai motori. Ho iniziato a scrivere articoli sportivi nel Luglio 2019 occupandomi di Rugby e F1. Tra le infinite passioni che ho (troppe per il tempo che ho a disposizione!) c'è anche quella per le scienze naturali che seguo sempre con interesse.

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