Come promesso Binotto apporta alcuni cambiamenti nell’organizzazione della Ferrari, ma senza epurazioni.

Dopo i recenti risultati al di poco deludenti la Ferrari si è trovata costretta a rivedere la sua organizzazione interna, ma senza cambiare nessun nome.

Per farlo ha creato una nuova area denominata “Sviluppo delle Prestazioni” a cui capo è stato messo Enrico Cardile già responsabile della aerodinamica. Al suo fianco ci saranno Rory Byrne, progettista e consulente tecnico già in epoca Schumacher e David Sanchez altro nome già presente in scuderia dal 2012 come ingegnere aerodinamico.

MATTIA BINOTTO

L’epoca della cosiddetta ‘struttura orizzontale’ è finita. La Ferrari cambia modello organizzativo, voltando pagina rispetto alle idee di Sergio Marchionne, anche se per ora è meno profonda e radicale di quella che sarebbe dovuta essere. L’inizio di stagione disastroso imponeva una revisione del metodo di lavoro all’interno della Gestione Sportiva.

“Come avevamo anticipato nei giorni scorsi abbiamo voluto intervenire sulla struttura organizzativa dell’area tecnica in modo da rendere sempre più veloce ed efficiente il processo di ideazione e sviluppo della prestazione della vettura. C’era bisogno di dare una sterzata, identificando in maniera più netta responsabilità e processi e, al tempo stesso, ribadendo la fiducia dell’Azienda in questo gruppo tecnico. L’area affidata a Cardile, che si avvarrà del contributo di esperienza di Rory Byrne e continuerà a contare su un tecnico preparato come David Sanchez, sarà il fulcro dello sviluppo della prestazione della monoposto”

“Siamo convinti che il valore delle persone Ferrari sia di assoluto livello e non abbia nulla da invidiare a quello dei nostri maggiori concorrenti, però dovevamo intervenire per dare un segnale forte di discontinuità, alzando l’asticella delle responsabilità dei leader di ciascuna area. L’abbiamo detto più volte ma vale la pena ripeterlo: abbiamo iniziato a gettare le fondamenta di un processo che ci deve portare a costruire un nuovo ciclo vincente, duraturo nel tempo. È un percorso lungo, che può subire delle battute d’arresto come quella che stiamo vivendo attualmente in termini di risultati e di prestazione, ma che ci deve veder reagire con forza e determinazione per ritornare il prima possibile ad essere protagonisti assoluti in questo sport. Questo è ciò che vogliamo tutti noi e quello che si aspettano i nostri tifosi in tutto il mondo”

Di Francesco Gatta

Nato a Napoli nel 1993, da sempre sono un appassionato di sport. Dall'atletica, con le Olimpiadi, fino ai motori. Ho iniziato a scrivere articoli sportivi nel Luglio 2019 occupandomi di Rugby e F1. Tra le infinite passioni che ho (troppe per il tempo che ho a disposizione!) c'è anche quella per le scienze naturali che seguo sempre con interesse.

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