Il punto sulle polemiche sul flussometro della Ferrari. Le discussioni sono chiuse!…o forse no!

Ormai sono giorni che i Team dibattono e accusano la Ferrari di imbrogliare. La dichiarazione più infelice arriva da Verstappen che nonostante le dichiarazioni della FIA, sbeffeggia il Team del cavallino sulle sue prestazioni ad Austin ( leggi:‘Questo è quello che accade quando smetti di imbrogliare) . A parlarne sono anche Ross Brawn e Toyoharu Tanabe.

Tutto nasce da dopo la pausa estiva, cioè da quando la Ferrari ha iniziato a risollevarsi vincendo 3 GP e 5 pole consecutive (6 se si vuole contare quella in Messico vinta a causa della penalità inflitta a Verstappen)

L’accusa in questione e sulla iniezione di benzina nel motore in modo irregolare! Ciò avverrebbe aggirando le letture del flussometro (o flussimetro) e immettendo benzina quando questo non è attivo.

Flussimetro Ferrari

Questo flussometro è un rilevatore che tiene conto di quanta benzina viene immessa nel motore in un certo intervallo di tempo (non deve superare i 100kg/h in 1 secondo). La Ferrari sarebbe in grado di leggere quando questi sensori sono attivi e, a detta dei team rivali, ne approfitta per far passare più benzina quando non lo sono! Ciò da al motore più combustibile (e quindi più potenza) in certi momenti, come nei rettilinei o nelle qualifiche.

Ross Brawn

Il caso è stato presentato alla FIA che ha indagato. Il risultato? Nulla di anomalo! Ma i team concorrenti non sono soddisfatti. Per Ross Brawn, direttore tecnico della F1, la cosa è chiara, ormai ”Gli avversari della Ferrari leggano nei numeri ciò che vogliono leggere“.

Sulle prestazioni della Ferrari ad Austin dichiara:

“Austin ha riportato indietro l’orologio di sei mesi, era dalla gara Barcellona che un pilota Ferrari terminasse il Gran Premio senza salire sul podio. Dall’esterno è difficile spiegare il declino prestazionale e, certamente, non voglio speculare sull’ultima direttiva tecnica della FIA relativa alla misurazione del flusso di carburante. Nei prossimi giorni a Maranello ci sarà molto da fare per analizzare, riflettere ed elaborare contromisure, soprattutto perché tutto questo sarà utile per il prossimo anno”

Gli avversari della Ferrari continuano con le loro accuse e portano come prova il fatto che appena la FIA ha iniziato ad indagare la Ferrari ha smesso di barare e quindi ecco spiegato il calo di prestazioni ad Austin.

Ma come dice Brawn i Team sembrano voler vedere solo ciò che vogliono. Nulla è stato dimostrato anzi, la FIA, come è stato detto prima, ha smentito! Se poi si guarda al week-end di Austin si possono fare alcune considerazioni.

Vettel Ferrari

La Ferrari nelle Qualifiche è andata comunque bene. Mettiamo da parte l’incidente di Leclerc, che è stato costretto ad usare una spec sul motore più primitiva. Guardiamo a Vettel. Il pilota tedesco si è piazzato secondo dietro Bottas per solo 0.012ssono 12 millessimi! Se qualcuno avesse soffiato dietro Vettel avrebbe preso la pole! Quindi almeno nelle qualifiche, nessun calo di prestazioni.

In gara come detto Leclerc aveva un motore ”vecchio” quindi i suoi 52s di ritardo sul Leader Bottas, sono ancora una volta un caso a parte. Vettel invece, è vero che parte male alla partenza, ma dopo soli 8 giri è costretto al ritiro a causa della rottura di una sospensione.

Sempre per Brown: “Ciò che è chiaro, tuttavia, è che la Ferrari ha faticato in Texas, soprattutto nella gestione delle gomme“. Infatti in qui pochi giri che ha percorso, Vettel si è lamentato molto delle gomme e dei problemi con la gestione del grip.

Ancora una volta è difficile giudicare un intero week-end in soli 8 giri. E allora ci pensa Toyoharu Tanabe, direttore tecnico F1 per Honda, a riequilibrare le accuse:

 “Il divario tra noi e la Ferrari in termini di velocità di punta è stato inferiore rispetto alle gare precedenti. Questo è un dato chiaro. Ma non sappiamo se questo sia attribuibile al motore o al telaio. Il loro passo gara non era così buono come nelle gare precedenti, dunque il loro pacchetto era differente o semplicemente non si sono adattati alla pista. Vedremo nelle prossime gare la differenza sulla velocità di punta“

Tutta la situazione, nata da una accusa legittima, ormai è solo una polemica inutile. Ciò non toglie che ancora una volta la Ferrari avrà qualcosa da dimostrare agli avversari e ai suoi fan. Ad Austin il cavallino era totalmente inesistente in pista e per il prossimo appuntamento in Brasile (9 Novembre) ci sarà molto lavoro da fare!

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Di Francesco Gatta

Nato a Napoli nel 1993, da sempre sono un appassionato di sport. Dall'atletica, con le Olimpiadi, fino ai motori. Ho iniziato a scrivere articoli sportivi nel Luglio 2019 occupandomi di Rugby e F1. Tra le infinite passioni che ho (troppe per il tempo che ho a disposizione!) c'è anche quella per le scienze naturali che seguo sempre con interesse.

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