Dopo le ultime partite sono riaffiorati i dubbi sulla squadra di Maurizio Sarri. Fra colpe e sfortune, analizziamo le cause del momento nero della Juventus

Ieri sera la Juventus ha pareggiato 3-3 sul campo del Sassuolo. La squadra ha rischiato di perderla nel finale se non fosse stato per le parate di Szczesny (qui la sintesi della sfida). I bianconeri stanno affrontando il peggior periodo di questa stagione a livello di risultati con 2 punti conquistati nelle ultime 3 gare. Se la sconfitta in rimonta a Milano è stata un chiaro blackout mentale e il pareggio con l’Atalanta è arrivato grazie alla fortuna, ieri sera la Juventus ha fuso un po’ le ultime due prestazioni.

Partiti bene e segnati due gol, la squadra di Sarri ha subito nel finale di primo tempo il gioco dei neroverdi. Ad inizio ripresa si è ripresentato il blackout mentale che ha portato avanti la banda di De Zerbi salvo essere salvato nel finale da Alex Sandro prima e Szczesny poi. Tutto questo ha riproposto la questione che affligge da tempo i tifosi bianconeri: il progetto Sarri è fallito? Noi adesso cercheremo di analizzare la situazione.

Sarri-Juve: chi ha più colpe?

Juventus, ufficiale il ritorno di Sarri in panchina

Maurizio Sarri arriva alla corte della Juventus per proporre un gioco offensivo e bello da vedere, diverso da quello delle precedenti edizioni targato Max Allegri. La gara dei quarti contro l’Ajax dello scorso anno aveva convinto il presidente Agnelli a cambiare gestione e nel trovare un tecnico con un gioco maggiormente propositivo. La scelta del presidente è ricaduta sull’ex tecnico del Napoli che aveva minato il dominio bianconero negli anni precedenti.

Sarri arriva quindi a Torino con l’idea di elevare il gioco bianconero e portarlo ad un livello tale da poter raggiungere la Champions. Dopo un anno questo gioco offensivo si è visto? No, o almeno solo a sprazzi. Il primo tempo della sfida contro il Napoli allo Stadium, la gara di Milano contro l’Inter, contro l’Udinese in Coppa Italia e i 60 minuti di San Siro contro il Milan sono le uniche espressioni del sarrismo e risultano un magro bottino. Nelle restanti gare, la Juventus ha vinto grazie soprattutto alle individualità, ad un Cristiano Ronaldo in splendida forma nel 2020,ad un Dybala di classe, a giocate individuali di Douglas Costa, Cuadrado o Bentancur.

Si è inoltre visto un tracollo difensivo rispetto all’ermetismo bianconero, vero marchio di fabbrica. I 35 gol subiti alla trentatreesima giornata rispetto ai 30 di tutta la stagione 18/19 sono un allarme per la fase difensiva dei campioni d’Italia. Nel primo tempo della gara di ieri contro il Sassuolo, la Juve di Sarri ha subito 16 occasioni pericolose che ne fanno il record dal 2004 ad oggi.

Tutto questo è imputabile all’allenatore? In parte. Sarri ha dalla sua la colpa di non essere entrato nella testa della squadra e di aver ammesso alle telecamere di non poter riproporre il bel gioco proposto all’ombra del Vesuvio. Una vera e propria resa del tecnico.

Le pecche della società

Dall’altra però dobbiamo dare le colpe anche a chi gestisce la squadra ovvero la società. Il mercato bianconero dello scorso anno non ha portato giocatori capaci di riproporre quel gioco offensivo. Rabiot e Ramsey, arrivati prima dell’annuncio del tecnico, non sono prototipi del gioco sarriano. Lo scambio Danilo-Cancelo è stato invece proprio un nonsense tecnico visto la predisposizione del portoghese. Pjanic ha fallito la trasformazione nel fulcro di gioco (ed è stato infatti scambiato). L’unico in grado di soddisfare le richieste del tecnico è stato Rodrigo Bentancur. Un giocatore alla Jorginho e una mezzala di forza e tecnica avrebbero sicuramente giovato nell’idea di calcio di Sarri.

Infortuni e disattese

Alcune colpe vanno date anche alla sfortuna come quella di perdere capitan Chiellini sin dall’inizio dell’anno. Questo ha causato il lancio prematuro di De Ligt senza averlo fatto ambientare. Khedira è tatticamente il miglior centrocampista juventino e non averlo avuto spesso nelle rotazione ha complicato. Gli infortuni a raffica di Danilo, Demiral, De Sciglio, Ramsey e Douglas Costa hanno levato alternative. Emre Can e Mandzukic sono stati epurati forse troppo presto. Bernardeschi, Rugani e Rabiot hanno certamente deluso le attese.

Detto ciò dobbiamo comunque dire che la Juventus è ancora in testa al campionato e in corsa per la Champions quindi la stagione non può definirsi fallimentare. Si può però dire fallimentare, fino ad adesso, il progetto tecnico della Juventus di Sarri. La società dovrà fare un grosso passo in avanti se vuole continuare su questa strada. Un mercato intelligente basato sulle esigenze del tecnico e una maggiore coesione tra tecnico e squadra saranno fondamentali per non vedere crollare il rapporto fra il tecnico toscano e i bianconeri.

Di Giuseppe Capizzi

Sono un 30enne napoletano con la passione per lo sport. Seguo tutte le principali competizioni sportive ma in particolare sono malato di calcio e NBA. Amo viaggiare e credo che l'esperienza formativa più grande sia stata visitare New York.

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