L’Azzurro Ghiraldini, dopo aver collezionato il record di presenze come tallonatore, decide di terminare la sua carriera internazionale

Leonardo Ghiraldini, a 36 anni, lascia l’attività internazionale dopo aver raccolto 107 caps in maglia Azzurra.  Il tallonatore padovano è l’ultimo di una serie di ritiri che sta chiudendo una pagina della storia del nostro rugby.

Dal suo debutto in Azzurro nel 2016 (Giappone-Italia 6-52), Ghiraldini fa parte di una storia del rugby Azzurro che ha regalato molte soddisfazioni e nella sua storia ha collezionato ben 4 Mondiali ed è stato 17 volte capitano dell’Italia.

La sua attività sul suolo italiano è divisa fra la sua città d’origine, Padova, e il team dei Leoni, ma anche il Calvisano, che ha contribuito a portare al successo (Campioni d’Italia nel 2008). Non mancano le esperienze all’estero fra Inghilterra (Leicester) e Francia (Bodeaux, Toulouse) dove con lo Stade Toulousen ha vinto il campionato francese nel 2019.

LEONARDO GHIRALDINI

 “Ho sempre dato tutto me stesso per l’azzurro, dentro e fuori dal campo, consapevole che non fosse un diritto acquisito giocare per l’Italia, ma facendo il possibile per conquistarmi quel diritto. Ogni convocazione con la Nazionale l’ho considerata un’occasione unica e speciale, da vivere con tutta l’energia, la passione ed il rispetto possibile, perché questi momenti non sono mai scontati” 

Ho rappresentato il mio Paese a ogni livello, dall’U16 a quattro edizioni della Coppa del Mondo. Ho avuto il privilegio di capitanare l’Italia in molte occasioni, di giocare in tutti i più importanti tornei dell’Emisfero Nord. Dopo l’infortunio del 2019 contro la Francia ho lavorato al massimo delle mie possibilità per tornare all’alto livello e meritare ancora una volta la chiamata con la Nazionale: ringrazio Franco Smith per avermi offerto l’opportunità, lo scorso autunno, di vestire l’azzurro ancora una volta e per la fiducia che mi avrebbe dato ancora nel Sei Nazioni che sta per prendere il via. Ora, credo sia il momento giusto per dare il mio addio al rugby internazionale, di ringraziare l’Italia, i miei compagni, gli allenatori che mi hanno permesso di giocare per tutto un movimento,  i nostri incredibili tifosi per l’affetto che mi hanno dimostrato in questi anni e la mia famiglia per il fondamentale sostegno che mi ha garantito in questa lunga avventura. Lascio una piccola porta aperta al rugby giocato, ma è tempo per me di guardare oltre, al mio futuro professionale ed a quello della mia famiglia

Ho condiviso la maglia del mio Paese con tantissimi giocatori di grande talento e con persone dall’importante spessore umano, con i quali abbiamo ottenuto vittorie che resteranno per sempre nei mio cuore, da quella del Flaminio contro il Galles nel 2007 alla doppietta con Francia e Irlanda nel Sei Nazioni 2013. Dico addio alla Nazionale con una certa commozione, quella maglia negli ultimi vent’anni ha rappresentato moltissimo per me. C’è un cambio generazionale che è già avvenuto da qualche tempo ormai e e sono tanti giovani interessanti che stanno prendendo il loro posto. Franco Smith ed il suo staff stanno dando loro un’identità precisa e gli strumenti per competere ad alto livello. Porterò sempre la maglia azzurra dentro di me

Ma è il momento che altri la indossino sul campo. E’ stato un viaggio meraviglioso e le emozioni vissute insieme a tutti voi le porterò con me per tutta la vita“.

ALFREDO GAVAZZI (Presidente della FIR)

Per etica del lavoro, professionalità, capacità di ispirare i compagni con l’esempio Leonardo Ghiraldini rappresenta, nella mia opinione personale ma credo anche in quella di migliaia di appassionati, uno dei più grandi rugbisti italiani di ogni tempo. Lo ricordo giovanissimo protagonista nel massimo campionato, quando si trasferì a Calvisano dal Petrarca: i primi passi di un percorso che lo avrebbe visto spiccare il volo di una straordinaria carriera verso Treviso prima, Leicester e Tolosa poi. Valgono, per Leonardo, le stesse parole che ho pronunciato per Alessandro Zanni: il nostro movimento non può che provare ammirazione e riconoscenza per l’impagabile contributo che ha garantito alla causa della nostra Nazionale in quattordici anni di carriera ai più alti livell

Di Francesco Gatta

Nato a Napoli nel 1993, da sempre sono un appassionato di sport. Dall'atletica, con le Olimpiadi, fino ai motori. Ho iniziato a scrivere articoli sportivi nel Luglio 2019 occupandomi di Rugby e F1. Tra le infinite passioni che ho (troppe per il tempo che ho a disposizione!) c'è anche quella per le scienze naturali che seguo sempre con interesse.

Caricamento...