La NBA ha aperto agli allenamenti individuali nelle palestre delle franchigie dal 1 Maggio, solo negli stati in cui ci sono meno restrizioni sociali

Inizia a muoversi qualcosa nel mondo del basket d’oltreoceano. La NBA ha infatti permesso alle franchigie di aprire le loro strutture ai giocatori a partire dal 1 Maggio. Le palestre saranno disponibili solo per allenamenti individuali e per ora solo nelle città e negli stati in cui le restrizioni sociali sono meno rigide, coma la Georgia e Atlanta. Gli allenamenti nelle strutture saranno su base volontaria a discrezione dei cestisti. Saranno quindi ancora proibiti gli allenamenti di squadra o l’organizzazione di meeting. Per quelle franchigie che si trovano in territori ancora fortemente colpiti dalla pandemia, Knicks e Nets su tutti, la NBA sta studiando delle soluzioni alternative.

Alcuni general managers hanno paventato l’idea di trasferire i giocatori ad Atlanta e farli lavorati in centri fitness e palestre della città. Tuttavia la Lega vorrebbe concedere ai giocatori strutture all’altezza e sicure, non palestre nei sobborghi. Altri GM invece non hanno preso bene la decisione della NBA sull’apertura delle strutture. La considerano una scelta prematura e non sicura per la salute dei tesserati. Altro problema i cestisti che si trovano lontani dalla città in cui giocano. Alcune società come Lakers, Clippers e Rockets permetterebbero anche agli avversari di poter usare le loro strutture in questo momento. Bisogna però chiarire che questa scelta della NBA non preannuncia un ritorno in campo. Adam Silver si dice ancora titubante quando e se la stagione potrà continuare ma aprire le palestre era una priorità.

Di Giuseppe Capizzi

Sono un 30enne napoletano con la passione per lo sport. Seguo tutte le principali competizioni sportive ma in particolare sono malato di calcio e NBA. Amo viaggiare e credo che l'esperienza formativa più grande sia stata visitare New York.

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