Kyrie Irving si fa portavoce di un gruppo di 100 giocatori che non vuole il ritorno in campo. Motivo non coprire mediaticamente le proteste per il razzismo

Nonostante la NBPA, nella scorsa settimana, abbia votato unanimamente per la ripresa della stagione ad Orlando, nella notte è arrivata qualche voce dissidente. Kyrie Irving ha infatti tenuto nella notte una call aperta a tutti i giocatori NBA di cui ne hanno fatto parte un centinaio. Focus della chiamata è stata l’opposizione al ritorno in campo a fine luglio. Non per motivi sanitari o fisici ma per una questione molto più importante negli Usa. Questo gruppo di “dissidenti” crede infatti che il ritorno al basket giocato possa oscurare mediaticamente le proteste per l’uguaglianza e la lotta contro il razzismo. “Una volta che torniamo a giocare, le notizie passeranno dal razzismo sistemico a quello che è successo in campo ieri sera” ha detto un rispettato giocatore NBA a ESPN.

Tra i presenti alla call oltre a Irving, ci sono stati il presidente dell’NBPA Chris Paul, Kevin Durant, Russell Westbrook, Carmelo Anthony, Dwight Howard, Donovan Mitchell e Joel Embiid. Assente illustre LeBron James che ha già chiarito come dal suo punto di vista le due cose non si sovrappongono. Kyrie ha aperto la chiamata con un pensiero inquisitorio: “Non sono d’accordo con Orlando. C’è qualcosa che puzza sotto. Che lo vogliano ammettere oppure no, ogni giorno che ci svegliamo come uomini neri siamo presi di mira”. Discussioni che non hanno trattato solo il tema razzismo ma anche alcuni dubbi sulla “bolla di Orlando”. Non convincono alcuni punti come la permanenza senza contatti con l’esterno per più di due mesi, l’assenza di tamponi continui per i dipendenti di Disney World e quindi il possibile contatto con il virus.

La call è tuttavia terminata in modo più lieve, con la volontà di fare in qualsiasi caso fronte comune. “Se vale il rischio, allora andiamo a Orlando. Ma se non vi sta bene, è ok lo stesso. Abbiamo opzioni in entrambi i casi. Troviamo un terreno comune come una famiglia e procediamo assieme” ha chiosato Irving. Da capire quale sarà quindi il responso finale dell’associazione giocatori e se verrà salvata la stagione.

Di Giuseppe Capizzi

Sono un 30enne napoletano con la passione per lo sport. Seguo tutte le principali competizioni sportive ma in particolare sono malato di calcio e NBA. Amo viaggiare e credo che l'esperienza formativa più grande sia stata visitare New York.

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