Il presidente della Serie C Ghirelli parla della situazione dei suoi campionati al nostro partner Superscommesse. Eccovi l’intervista integrale

I massimi campionati, oltre che sugli incassi dei tifosi, si reggono su sponsor e televisioni. Per questa ragione non rischieranno di fallire dopo questa pausa forzata per il Covid-19. In Serie C invece la situazione è molto più complicata visto che la maggioranza degli incassi delle società derivano dai biglietti e l’affluenza negli stadi. Il nostro sito partner Superscommesse ha quindi avuto il piacere di intervistare il presidente delle Serie C Francesco Ghirelli. Tanti i temi trattati, tra cui quelli relativi all’emergenza del Covid-19 e alle sue conseguenze nell’ambito calcistico di Serie C e alla collaborazione tra governo e FIGC per risollevare economicamente i club.

Ghirelli ha iniziato la sua intervista parlando dei casi di Covid-19 nei suoi campionati, molto meno pubblicizzati di quelli di Serie A. “Abbiamo avuto dei casi, come quello della Pianese, della Reggiana e della Vis Pesaro. E’ancora in corso il caso del presidente del Novara. L’ex presidente della Pergolettese, Andrea Micheli, è morto a 37 anni. La stessa amara sorte ha colpito il medico sociale della Pergolettese, Gentile” dice il presidente. Il capo parla di come siano stati il primo campionato a chiudere i battenti dopo la positività del primo calciatore della Pianese.

Il leader poi sposta l’attenzione sul lato economico dello stop che inciderà su tutti i club e federazione di Serie C: “Noi eravamo già in una situazione di difficoltà. A sferrare il colpo decisivo, l’arrivo di questa crisi, che rischia di incidere almeno del 30% sul fatturato medio annuo delle squadre e che potrebbe portare ad un’escalation per ciò che concerne il problema della continuità aziendale. Ciò farebbe diventare più povero il paese, perché la Serie C è il calcio che fa bene al paese, perché noi siamo un grande impianto sociale piuttosto che un’azienda”.

L’intervistato poi si mostra orgoglioso delle tante iniziative benefiche nate tra le società di Lega Pro: “Sono 90 le iniziative realizzate dalle nostre società per raccogliere fondi destinati agli ospedali. Le stesse iniziative che i calciatori promuovono tramite i social. Prima dell’arrivo del virus erano spesso considerati strumento di solitudine e di separazione, e che invece, adesso, costituiscono il luogo delle interrelazioni sociali. In questo contesto, i giocatori si trasformano in educatori. Condividono speranza e gioia in un momento così tragico. Questo è il nostro paese”. Ghirelli poi chiarisce che 57 società su 60 hanno per adesso pagato gli stipendi ma il problema potrebbe aggravarsi nelle prossime settimane. Il direttore della Serie C non da una data certa per il rientro in campo. Tuttavia chiarisce che lo si farà rispettando le autorità sanitarie e d’accordo con tutte le società.

L’intervista poi si sposta sul lato pratico e sulle possibili misure adottate: “Sono state formulate una serie di ipotesi: il credito d’imposta, l’apprendistato, l’idea di riaprire la questione del semi-professionismo, gli sgravi fiscali. I nostri presidenti spesso effettuano finanziamenti a fondo perduto e, nonostante ciò, subiscono un carico fiscale del 50%. Bisogna invece pensare a delle formule incentivanti, che valorizzino un intervento del genere, piuttosto che penalizzarlo. Adesso sarà compito del presidente Gravina assemblare tutte queste proposte e discuterne con il Governo“. Ghirelli finisce mostrandosi orgoglioso di essere il presidente della Serie C. Qui potrete trovare l’intervista integrale realizzata da Superscommesse: http://news.superscommesse.it/calcio/serie-c/2020/03/lega-pro-il-presidente-ghirelli-riforme-e-sacrifici-per-ricostruire-il-nostro-calcio-394321/

Di Giuseppe Capizzi

Sono un 30enne napoletano con la passione per lo sport. Seguo tutte le principali competizioni sportive ma in particolare sono malato di calcio e NBA. Amo viaggiare e credo che l'esperienza formativa più grande sia stata visitare New York.

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