L’agente del centrocampista interviene sulle parole di Capello di ieri sera dove aveva detto all’attaccante dell’Inter Esposito di “non fare come Zaniolo”

Giornata di polemiche tra il tifo giallorosso quella odierna dopo le parole di Fabio Capello ieri sera a Sky. L’ex allenatore di Juventus e Roma aveva consigliato al baby attaccante dell’Inter Sebastiano Esposito di continuare su questa strada e “non fare come Zaniolo” alludendo a comportamenti poco professionali del centrocampista. Le parole sono state prese malissimo dal tifo romano e sono state seguite da decine e decine di insulti sui social al tecnico del terzo scudetto giallorosso.

A difendere Zaniolo è stato il suo agente Claudio Vigorelli che ha lasciato una lunga lettera alla Gazzetta dello Sport. Vigorelli apre dicendo: “Può capitare a tutti che la vita, ad un certo punto, ci trasformi da persona a paradigma. A Nicoló Zaniolo è successo. In poco più di un anno un ragazzo di 19 anni è passato dalla notorietà riservata agli stretti addetti ai lavori del calcio alla ribalta internazionale, nel segno di un successo precoce fatto di lavoro e sacrificio. Un Predestinato, si è detto di lui.

“Zaniolo non è un bad boy”

L’agente difende a spada tratta il suo assistito:Nel giro di pochi mesi, se il calcio giocato ha continuato a riservargli un ruolo di primo piano – e i dati statistici di questo inizio di stagione lo confermano – le luci dei riflettori sembrano aver fatto allungare intorno a Nicoló l’ombra dello stereotipo del “bad boy” che non gli appartiene. Credo che alla sua età – verdissima – ci sia anche il diritto di poter essere compreso quando s’incappa in qualche errore, peraltro più di forma che di sostanza, ed in ogni caso già emendato. Da qui a trasformarlo in modello negativo, ritengo che il passo sia lungo. Troppo. Questa è l’impressione che ho avuto ascoltando la battuta che ieri, in tv, un gigante del calcio italiano come Fabio Capello ha ritenuto di scambiare col talentuosissimo Esposito dell’Inter, invitandolo a non fare “come Zaniolo”.”

“Dispiace che Capello si sia unito, pur sorridendo, ad una corrente di pensiero inutilmente denigratoria nei confronti di uno dei migliori prospetti del nostro calcio. Nicoló ha peccato d’immaturità, ha doverosamente pagato e ha voltato pagina, comportandosi da quel momento in modo impeccabile sia nella Roma che in Nazionale. Farlo ergere a modello negativo è ingiusto e ingeneroso, soprattutto se il giudizio viene da un personaggio di altissimo livello come Capello, di cui peraltro – come per tanti grandi – si ricordano peccati di gioventù.”

Senza avere la presunzione di alzare barriere intorno a Nicoló, che come tutti i personaggi pubblici è costantemente giudicato, ritengo che non meriti alcuna etichetta negativa per un pregresso francamente veniale. Per Zaniolo parleranno i fatti e non i luoghi comuni. Perché lui, e giovani come lui, hanno il diritto non solo di essere apprezzati per ciò che fanno, ma supportati in un percorso di crescita che li renderà presto uomini. Ed in fondo è questa la sfida più grande che attende tutti noichiude Vigorelli sulla questione.

Di Giuseppe Capizzi

Sono un 30enne napoletano con la passione per lo sport. Seguo tutte le principali competizioni sportive ma in particolare sono malato di calcio e NBA. Amo viaggiare e credo che l'esperienza formativa più grande sia stata visitare New York.

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