L’ex attaccante della Roma aveva dichiarato Lulic come suo mito. Tifosi giallorossi inferociti, oggi arrivano le scuse di Pruzzo che si commuove in diretta

Certe volte le parole pesano più di quello che uno vorrebbe dire. Questo probabilmente sta pensando Roberto Pruzzo, ex attaccante della Roma, investito da una montagna di polemiche dopo delle dichiarazioni su Lulic nel giorno di Santo Stefano. A Radio Radio il 26 dicembre il “Bomber” aveva dichiarato: Lulic è diventato il mio mito. È un operaio, ogni tanto va fuori giri, ma dimostra quanto possano essere utili questi calciatori in un contesto di alto livello come quello della Lazio. Quando hai una manovalanza così, ogni situazione si può risolvere. Ha 33 anni ma è ancora uno bello tosto, con giocatori così vai lontano”.

Dichiarazioni che hanno fatto imbufalire i tifosi della Roma visto che provenivano da una bandiera nei confronti di un giocatore della Lazio. Lulic inoltre per la piazza rappresenta il male del derby in finale di Coppa Italia perso. Tutto ciò ha scatenato una serie di insulti sui social con un post che ha spopolato dove si riportava la scritta: “Roma, toglilo dalla Hall of Fame“.

Questa mattina ai microfoni di Centro Suono Sport, nella trasmissione Te la do io Tokyo, sono arrivate le scuse. Pruzzo si è anche emozionato in diretta: “Sto vivendo malissimo questa situazione. Sono arrivato a Roma nel ’78, e da quel giorno sono abituato ad avere l’affetto di tutti i tifosi della Roma, questa situazione mi fa stare male. Mai e poi mai avrei voluto fare del ‘male’ ai tifosi della Roma. Io non sapevo di questa situazione, non mi ricordo neanche i gol che ho fatto io per dire. La mia frase era una cazzata buttata lì, non volevo ferire nessuno. Io non dormo da giorni, ci sto male…”.

Qui l’audio della trasmissione di questa mattina:

Di Giuseppe Capizzi

Sono un 30enne napoletano con la passione per lo sport. Seguo tutte le principali competizioni sportive ma in particolare sono malato di calcio e NBA. Amo viaggiare e credo che l'esperienza formativa più grande sia stata visitare New York.

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