Silver Lake, società proprietaria al 10% del Manchester United, si offre per l’acquisto del 12.5 % degli All Blacks. In Nuova Zelanda si solleva un polverone fra pareri contrati e a favore!

La società statunitense Silver Lake, dopo il via libere dalle province neo-zelandesi, si appresta a acquistare una quota degli All Blacks pari al 12,5%, che tradotto in denaro è un guadagno di 387,5 milioni di dollari neozelandesi (circa 231.763.750,00 milioni di euro).

Mentre il Governo se ne tira fuori, affermando che è una questione che riguarda gli organi sportivi, l’accordo sembra aver trovato il consenso di tutti, comprese le 26 franchige Federali…ma non dei giocatori, che vedono la cosa come una deturpazione del “marchio” e il parere dei giocatori è ben riassunto dalla dichiarazione rilasciata dalla loro associazione:

“Bloccheremo la vendita C’è il serio rischio di uno stravolgimento culturale del nostro sport”.

Brent Impey, della Federazione rugby di Auckland, accoglie con entusiasmo la notizia:

“Siamo entusiasti che i nostri sindacati provinciali e il consiglio rugbystico Māori abbiano riconosciuto l’importanza nel generare entrate commerciali e consentire investimenti per garantire che il rugby prosperi e sopravviva in futuro. Il voto di oggi a favore di Silver Lake rappresenta un’opportunità di evoluzione”.

“Se la trattativa dovesse andare in porto, ci consentirebbe di investire su più aree, anche se sappiamo che il supporto dei giocatori sarà fondamentale e lavoreremo anche con loro per cercare di soddisfare tutte le parti”.

A dare il loro appoggio a tale trattativa ci sono anche altri nomi importanti del rugby Aotearoa fra i quali Mark Robinson, CEO di New Zealand Rugby, che parla di 34,6 milioni di dollari neozelandesi di perdite nel 2020, cioè il 60% delle entrate in meno e di come questo accordo sia vitale.

Sempre in favore della questione si è pronunciato Laurie Mains, ex estremo e allenatore neo-zelandese:

“Non riesco a capire perché opporsi, alla fine, i giocatori ottengono una percentuale del guadagno lordo dalla società commerciale. Silver Lake farà crescere la torta. E immagino che finirebbero per ottenere una fetta più grande di quella attuale. Non accettando si finirà per danneggiare la base e il futuro del gioco”

Per me, questa opportunità è assolutamente essenziale per il rugby neozelandese. E se non lo prendiamo, resteremo indietro rispetto al resto del mondo, perché la maggior parte dei principali sindacati sta stipulando accordi simili con altre grandi aziende, e saremmo lasciati indietro.

Coloro che si oppongono all’accordo non agiscono come guardiani del futuro del rugby in Nuova Zelanda”

Di Francesco Gatta

Nato a Napoli nel 1993, da sempre sono un appassionato di sport. Dall'atletica, con le Olimpiadi, fino ai motori. Ho iniziato a scrivere articoli sportivi nel Luglio 2019 occupandomi di Rugby e F1. Tra le infinite passioni che ho (troppe per il tempo che ho a disposizione!) c'è anche quella per le scienze naturali che seguo sempre con interesse.

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