Sono 5 partite di fila senza vittoria, 11 punti di distacco dalla vetta e una qualificazione in Champions che rischia di compromettersi.

Questi sono i numeri di una vera e propria crisi che sta attraversando il Napoli nell’ultimo periodo, complicata ulteriormente dagli ultimi screzi tra società e calciatori.

Ma quali sono le cause che hanno portato a una debacle del genere? Tutti sono colpevoli in questa situazione, dalla società ad Ancelotti fino ai calciatori.

Le colpe della società

Il patron azzurro Aurelio De Laurentiis come ben sappiamo non si risparmia mai ai microfoni. Sono tante infatti, nel corso degli anni, le dichiarazioni di ADL che hanno fatto discutere.

In particolare le recenti parole su Mertens e Callejon hanno creato non pochi malumori all’interno dello spogliatoio.

“I rinnovi di Mertens e Callejon? Assolutamente non sono disposto ad uno sforzo importante. Ogni giocatore ha un suo valore a seconda di dove gioca, come gioca, che età ha e quello che fa. Se poi qualcuno vuole andare a fare le marchette in Cina perché strapagato per vivere due o tre anni di merda, è un suo problema”

I due veterani del Napoli non hanno gradito queste parole di conseguenza si è creato un vero e proprio clima di tensione negli spogliatoi (che ha ovviamente inciso nelle prestazioni). Non a caso i principali artefici della ‘rivolta’ finalizzata a disertare il ritiro imposto da De Laurentiis sono proprio i sentatori del Napoli : Mertens, Callejon, Insigne e Koulibaly.

Le colpe di Ancelotti

Sul banco degli imputati non poteva mancare Carlo Ancelotti. Sorprende come l’ex tecnico di Milan e Real Madrid non sia riuscito a gestire la situazione dello spogliatoio dall’alto della sua grandissima esperienza.

Il Napoli non ingrana e non brilla, la macchina perfetta ‘Sarriana’ è ormai uno sfocato ricordo. Il 4-4-2 Ancelottiano non convince e non sembra valorizzare determinati calciatori : il tecnico azzurro deve assolutamente trovare una soluzione.

Le colpe dei calciatori

I calciatori del Napoli non sono esenti da colpe : disertare il ritiro imposto dalla società può essere sicuramente considerato come una mancanza di professionalità. Questo sicuramente ha peggiorato la situazione aumentando difatti l’attrito tra società , allenatore e calciatori.

Nonostante il periodo difficile però il Napoli non deve alzare bandiera bianca. Vero, gli 11 punti di distacco dalla Juventus pesano ma la stagione è ancora lunga. I partenopei sono inoltre vicini alla qualificazione per gli ottavi di Champions League.

Le prossime due trasferte contro il Milan e il Liverpool (in Champions), saranno un duro banco di prova per il Napoli ma anche un ottima occasione per ripartire al meglio.

Caricamento...